11 settembre - 17 ottobre 2009
A cura di Sarah Cosulich Canarutto
Cardi Black Box, giunta alla sua quarta esposizione dall’apertura avvenuta lo scorso febbraio, prosegue il proprio programma di attività e presenta...
...una mostra collettiva dedicata al lavoro di tre grandi fotografi: Letizia Battaglia, Enrique Metinides e Arnold Odermatt.
Intitolata Background Story e curata da Sarah Cosulich Canarutto, la mostra riflette sul tema della tragedia attraverso tre visioni e tre diversi modi di costruirla, svelarla o estetizzarla.
L’esposizione propone una selezione di circa 40 opere e sarà aperta al pubblico sino a sabato 17 ottobre 2009.
Enrique Metinides
1934, Città del Messico (Messico). Vive e lavora a Città del Messico.
Lucido testimone delle scene di crimini e disastri nelle strade di Città del Messico, Enrique Metinides con i propri scatti si è fatto portavoce di una cronaca di ordinario orrore durata cinque decadi.
Fatalmente attratto dalla cruda forza estetica di un incidente appena avvenuto, il suo obbiettivo si è spinto direttamente sul luogo di omicidi, stragi stradali e aeree, incendi, suicidi, deragliamenti e qualsiasi forma di disastro irrompa a violentare l’andamento quotidiano di vite comuni. Della scena presente ai suoi occhi, il fotografo non coglie il dettaglio (dei corpi senza vita, del sangue, dei resti delle auto in fiamme) ma l’angolazione che trasforma la tragedia in “icona pubblicitaria”. I suoi scatti raccontano la storia lasciando implicite le conseguenze sulla realtà circostante e l’aspetto umano del disastro.Come still di film d’azione contemporanei, le fotografie di Metinides si collocano nel giusto punto di equilibrio tra formalizzazione del dramma ed empatia estetica: per quanto testimonianze mute di orrori urbani, le immagini divengono stereotipi di un voyeurismo che estetizza il dramma. Il fotoreporter messicano si ferma con il suo lucido realismo molto al di qua della soglia del patetismo, catturando tuttavia lo spettatore nel gioco perverso dell’attrazione verso l’orrore, cui è impossibile sottrarsi. A lui va il merito di aver raccontato dolore e raccapriccio con lo sguardo asciutto della cronaca esterna, in concomitanza con un efficace approccio formale.
Figlio di immigrati greci di Città del Messico, Enrique Metinides scatta la prima fotografia di un cadavere all’età di 12 anni. Da allora, e per quasi cinquant’anni, l’obbiettivo di “El Nino” diventa una presenza costante sulle scene di delitti e violenza quotidiana della propria città, lucidamente documentate per i milioni di lettori dei tabloid locali. Una lunga carriera che lo colloca tra i più celebri e interessanti fotoreporter americani, vissuta per il quotidiano messicano La Prensa fino al 1993. Dopo il suo ritiro, Metinides (oggi settantacinquenne) smette completamente di scattare fotografie, ma le sue immagini iniziano a essere esposte in importanti gallerie di livello internazionale. Tra queste, ricordiamo le personali nelle gallerie Anton Kern (New York) e Blum&Poe (Los Angeles).
Fonte
Sede Corso di Porta Nuova 38, Milano 20121 - Mappa
Informazioni Tel +39 02 45478189 gallery@cardiblackbox.com http://www.cardiblackbox.com/
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