11 settembre - 17 ottobre 2009
A cura di Sarah Cosulich Canarutto
Cardi Black Box, giunta alla sua quarta esposizione dall’apertura avvenuta lo scorso febbraio, prosegue il proprio programma di attività e presenta...
...una mostra collettiva dedicata al lavoro di tre grandi fotografi: Letizia Battaglia, Enrique Metinides e Arnold Odermatt.
Intitolata Background Story e curata da Sarah Cosulich Canarutto, la mostra riflette sul tema della tragedia attraverso tre visioni e tre diversi modi di costruirla, svelarla o estetizzarla.
L’esposizione propone una selezione di circa 40 opere e sarà aperta al pubblico sino a sabato 17 ottobre 2009.
I tre artisti in mostra appartengono alla generazione dei fotografi "storici", per una mostra che racconta il quotidiano attraverso una molteplicità di piccoli e grandi drammi; storie spesso tragiche che, per quanto vicine alla nostra quotidianità o parte dell’immaginario che la caratterizza, finiscono a rimanere rumore di sottofondo della nostra esistenza.
Arnold Odermatt
1925, Oberdorf (Svizzera). Vive e lavora a Stans.
Scontri automobilistici, veicoli capovolti, parzialmente o completamente distrutti. Intorno, un gruppo di passanti curiosi ma composti, le strade immacolate di una cittadina svizzera, paesaggi montani mozzafiato.
Le foto di Odermatt sembrano composizioni fittizie, troppo perfette per sembrare vere eppure sono il risultato di momenti reali, situazioni che l’artista ha vissuto, documentato e raccontato durante più di quarant’anni di carriera come luogotenente della polizia svizzera. Con il suo obiettivo Odermatt ha saputo trasformare la scena dell’incidente in un edulcorato complesso scultoreo, in cui nessun dettaglio è casuale. Tutto si gioca in equilibrio tra la situazione drammatica e lo spettacolo da ammirare. Le immagini descrivono storie in cui il disordine dello scontro è estetizzato da composizioni formali e dove i comportamenti e le emozioni appaiono rigidamente fissate.Odermatt predilige spesso una visione dall’alto, inquadrando la scena nella cornice naturale circostante. L’uomo è escluso dal ruolo di protagonista, confinato semmai nella posizione di uno stupito spettatore o del poliziotto a cui tocca “raccogliere i cocci”, impotente di fronte al fatto ormai avvenuto. L’incidente rappresenta il caos che scompone l’ordine rigido della società, un evento improvviso e inspiegabile che gli uomini si adoperano subito a rimuovere. La forza dello sguardo di Odermatt è quella di ricostituire nuovamente il disordine in evento composto e strutturato, addirittura, per certi versi, necessario. Svuotate dell’elemento documentativo o informativo, le foto di Odermatt sono pervase da una forte soggettività e da un sentimento di razionale compostezza. Ci presentano un tempo congelato che non può andare né avanti né indietro, la traccia di un fantasma che, passato per la nostra memoria, è già andato oltre.
Arnold Odermatt trascorre 40 anni della sua vita come ufficiale della polizia stradale nel cantone svizzero di Nidwalden, sempre accompagnato dalla sua Rolleiflex che gli ha permesso di immortalare centinaia di scontri automobilistici. Entra in pensione nel 1990, con il grado di tenente. Il curatore Harald Szeemann, dopo avere visto le sue fotografie, tutte in bianco e nero, lo invita a esporre alla 49esima Biennale di Venezia del 2001. Neanche un anno dopo, il curatore James Rondeau gli propone una personale presso l’Istituto d’Arte di Chicago. Da allora i suoi lavori hanno riscontrato risonanza internazionale, partecipando così a numerose esposizioni nel mondo.
Fonte
Sede Corso di Porta Nuova 38, Milano 20121 - Mappa
Informazioni Tel +39 02 45478189 gallery@cardiblackbox.com http://www.cardiblackbox.com/
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