Gli scatti di Pieter Hugo raccontano Nollywood
Il fotografo sudafricano Pieter Hugo sceglie la prospettiva di Nollywood, l’industria cinematografica nigeriana, per raccontare le contraddizioni e le difficoltà delle emergenti società africane. L’esposizione sarà visibile dal 25 novembre al 9 Gennaio alla Galleria Extraspazio.Nollywood è la terza industria del cinema a livello mondiale, ma poco ha a che vedere con la concezione di cinema occidentale. Budget ridotti all’osso, scenografie improbabili e attori improvvisati diventano sufficienti a mettere in scena la grande tradizione narrativa africana. Pieter Hugo ha voluto riprodurre questa realtà e ritrarla attraverso le sue fotografie frequentando nel 2008 e 2009 i set del cinema nigeriano.
Hugo è affascinato dalle situazioni “borderline” che individua nei suoi viaggi attraverso l’Africa e, come già nelle precedenti serie che hanno fatto il giro del mondo (Looking Aside, The Hyena & Other Men e Messina/Musina), riesce a essere contemporaneamente distaccato ma dialogante rispetto ai soggetti dei suoi ritratti.
Sudafricano di origine afrikaneer, Pieter Hugo è uno dei fotografi più rappresentativi della sua generazione. Nelle sue opere esplora con grande capacità di penetrazione le contraddizioni più stridenti e alcuni aspetti periferici ma densi di significato delle nuove società africaneHa vinto alcuni dei più prestigiosi premi internazionali per la fotografia: ‘Discovery Award’, Rencontres D’Arles Photographie e ‘KLM Paul Huf Award’ nel 2008; ‘Standard Bank Young Artist Award for Visual Art’ nel 2007; ‘World Press Photo Award’ e ‘Getty Images Young Photographers’ nel 2006.
Fonte
Periodo: fino al 09/01/2010
GALLERIA EXTRASPAZIO
via San Francesco di Sales, 16/a
Roma
Orari: dal martedì al sabato dalle ore 15.30 alle ore 19.30 e su appuntamento
Tel. 06 68210655
Web
http://www.pieterhugo.com/
Scatti che grondano sangue, violenza, corruzione, stregoneria, tragedia … con un ricco assortimento di demoni, cadaveri in decomposizione, corpi straziati, che attingono dagli stereotipi cinematografici e dall’immaginario simbolico locale per restituire un quadro di finzione che grida realtà.
Nessun commento:
Posta un commento