martedì 16 febbraio 2010

L'OMBRA DELL'EX IMPERO SULL'ARTE INDIANA

LONDRA - L'Impero colpisce ancora: il titolo e' preso in prestito dal celebre film della serie Guerre Stellari, ma la mostra che apre oggi alla Saatchi Gallery a Londra non ha nulla di spaziale. Il riferimento e' all'India, ex colonia dell'impero britannico, che ora oltre ad essere la più grande democrazia del mondo e uno dei Paesi con il tasso più alto di crescita economica ha anche una nuova generazione di artisti di talento. Charles Saatchi, il grande mecenate dell'arte contemporanea, colleziona da tempo opere di giovani artisti indiani e pakistani e la ricca mostra vuole presentare uno spaccato dello stato dell'arte in India oggi.
La mostra, avverte Rebecca Wilson, direttrice della Saatchi Gallery, e' "fortemente politicizzata". I 24 artisti rappresentati, pur molto diversi tra loro, pongono l'accento sui problemi dell'India: il caos, la violenza politica e religiosa, la povertà, la corruzione, l'instabilità dei cambiamenti sociali, la minaccia del terrorismo. Gli artisti riflettono sul passato, sulla storia spesso tragica dell'India, sull'eredità della colonizzazione britannica e sul nuovo ruolo del Paese nel mondo.

Subodh Gupta - Ufo5


Il più celebre tra gli artisti e' Subodh Gupta, con diverse mostre in tutto il mondo all'attivo, il primo indiano a infrangere la barriera del milione di dollari per un'opera venduta. Gupta si ispira a Marcel Duchamp usando utensili di cucina per creare strutture monumentali, come Ufo, un disco volante fatto di scintillanti vasi di ottone, o quadri a olio che ritraggono pentole e tegami, elevati da umili oggetti a trionfali soggetti di originali nature morte.

Jitish Kallat - Death6


Memorabili anche le opere di Jitish Kallat, giovane di Mumbai. "Morte della distanza" e' una moneta gigantesca da una rupia in equilibrio sul pavimento, ispirata dalle storie di cronaca di una bambina che si e' suicidata perché la madre non aveva la rupia per pagare il pranzo a scuola e, altro lato della medaglia, l'annuncio trionfale dell'arrivo di telefonate in tutta l'India al costo di una rupia. Le distanze si accorciano, la povertà resta.

Jitish Kallat - Public2

Sempre di Kallat un'installazione ispirata al Mahatma Gandhi, che riproduce su un muro intero il suo celebre discorso del 1930 che invita alla disobbedienza civile ma anche alla non-violenza. Il brivido e' dato dal fatto che le parole sono scritte in ossa, fatte di vetroresina, in ricordo delle tante vittime della transizione dell'India da colonia a Paese indipendente.

Reena Kallat - Penumbra2


La storia sanguinosa dell'India ispira anche Reena Saini Kallat, una delle tante artiste-donna della mostra, che dipinge ritratti di gente comune e poi macchia i loro volti con una chiazza rosso sangue che ha la forma del Kashmir, il territorio conteso tra India e Pakistan.

Rajesh Rana- Heavy load

Rashid Rana - Veil2

Un'amara ironia penetra l'opera di Rachid Rana, artista pakistano di Lahore, che crea collage di minuscole foto pornografiche che visti da lontano rappresentano una donna velata, simbolo di modestia.

T.V. Santosh


Violenti sia nell'aspetto che nel contenuto i dipinti di TV Shantosh, iperrealisti e dai colori fosforescenti come i negativi di una foto, che ricordano le conseguenze degli attacchi terroristici. In un quadro, ispirato alla cronaca, c'e' un uomo con lo stomaco sventrato da una bomba.
Chitra Ganesh, giovane indiana residente a New York, invece rivisita l'arte occidentale, in particolare la Pop Art di Roy Lichtenstein, in chiave indiana, con coloratissimi dipinti-fumetto, solo apparentemente allegri, nei quali l'eroina e' sempre una donna indiana.

Chitra Ganesh - Amnesia Godzilla

Chitra Ganesh - Amnesia Mother

Chitra Ganesh - Amnesia Afteryears

Chitra Ganesh - Twisted

Chitra Ganesh - Hidden1

La mostra rivela un'arte colorata, varia, profonda e multiforme che riflette la ricchezza e le complessità del Paese. L'India di oggi, dinamica e vitale, si e' decisamente lasciata l'impero alle spalle.
The Empire Strikes Back: Indian Art Today
29 gennaio-7 maggio 2010
Saatchi Gallery, Duke of York's HQ, King's Road, Chelsea, Londra SW3
Ingresso gratuito, orario 10-18 tutti i giorni
www.saatchi-gallery.co.uk

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