lunedì 24 gennaio 2011

DREAMTIME

Lo stupore dell’arte aborigena
Dall' 11 febbraio al 26 giugno 2011

Dreamtime, per quantità (oltre 290 i pezzi) e soprattutto per la qualità delle opere proposte, si offre come la più completa esposizione mai presentata in Italia sull’arte aborigena australiana.
Ad ospitare questo evento davvero eccezionale sarà la Sardegna con epicentri il MAN di Nuoro e il Carmelo di Sassari e un gioco di rimbalzi che mette a sistema siti archeologici, musei etnografici, realtà di tutta la parte settentrionale dell’isola.
L’esposizione coordinata e curata dal direttore del Man Cristiana Collu e dal Presidente della STart Davide Sandrini, si avvale delle massime collaborazioni istituzionali da parte italiana e australiana ed ha come “garante di qualità” il Koorie Heritage Trust, unico organismo riconosciuto a livello internazionale per la valorizzazione e lo studio delle culture aborigene.
“Per Dreamtime, sottolineano i curatori, il KHT ha direttamente selezionato le opere, certificandone così la provenienza. Tutti i saggi destinati al catalogo Marsilio sono stati redatti dai funzionari del KHT e certificati dal punto di vista antropologico, sociale e culturale: una garanzia mai sino ad oggi offerta per nessuna mostra internazionale. Va evidenziato come quella che giungerà in Sardegna sarà la più numerosa collezione di lavori aborigeni che abbia mai lasciato l’Australia, opere non rappresentative della solita tradizionale area del Western Desert ma di un territorio vastissimo, da Victoria fino al Qeensland, provenienza che consente di mostrare le profonde differenze fra tribù che si riflettono sui loro manufatti”.
Non fosse che per questo, Dreamtime godrebbe del carattere di eccezionalità tra le mostre dedicate alla cultura aborigena al di fuori del continente australe. Ma ciò che certamente più affascinerà il pubblico italiano sarà l’originalità del linguaggio espressivo, i colori ipnotici, gli archetipi che hanno solcato immutati 40 mila anni, dal Tempo del Sogno ad oggi.
La mostra include artisti di riconosciuta fama come Clifford Possum, Jhon e Luke Cummins, Trevor Turbo Brown, Craig Charles e artisti emergenti, che si stanno affermando nel panorama internazionale. Questo accostamento autenticamente presenta l’arte aborigena contemporanea nel suo attuale stato d’evoluzione e non restituisce una visione statica degli stereotipi che spesso vengono attribuiti a queste culture.
“E’ una sorta di infanzia della storia – sottolinea Cristiana Collu - che avvicina il contemporaneo, il tempo presente con le nostre radici, con una forte spinta alla scoperta, alla creazione, alla invenzione, al rispetto, al riconoscimento e infine al senso di appartenenza ai luoghi che hanno plasmato e plasmano la nostra visione del mondo.
La pittura delle prime civiltà è forse l'espressione artistica più affascinante per lo spettatore di oggi. Oltre che sulla figura umana, è infatti in grado di dirci qualcosa sul suo rapporto con l'ambiente che la circonda e che la condiziona: i suoi simili, gli animali, la natura. E lo fa nel linguaggio formale caratteristico di ogni cultura e soprattutto, suggestivamente, con i colori. La seconda tappa nella genesi dell'arte figurativa, riflesso di creazioni mentali, si è verificata quando l'uomo ha iniziato a tradurre la propria realtà interiore in espressione grafica. L'arte è sicuramente nata da un'esigenza intellettuale come, tempo prima, l'utensile è apparso per un bisogno vitale (esistenziale) e poiché l'essere umano è sia biologico sia sociale, l'utilizzo dell'immagine ha da allora assicurato la coesione dei due aspetti e in definitiva una certa coesione pubblica e collettiva.
La forza iconografica delle opere in mostra, la simbologia primitiva e arcaica, determinano una serie di analogie con la cultura sarda primigenia, archeologica, tradizionale e identitaria, creando un grande gioco di rimandi e risonanze che dall’apparentemente altro come l’arte proveniente da un continente agli antipodi (che però ha sempre avuto una condizione di insularità non solo geografica) ci riporta alle evidenze e ricchezze del territorio che noi abitiamo”.
SEDI:
MAN _ Museo d'Arte Provincia di Nuoro
Via Satta, 27, 08100 Nuoro
Tel&Fax: +39 0784 252110
orari 10:00 - 13:00 / 15:30 - 19:30 lunedì chiuso
L'ingresso al museo è gratuito così come il servizio di visita guidata dal martedì al sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:30 alle 19:30.
Museo dell’Arte del Novecento e del Contemporaneo
Provincia di Sassari
Piazza d’Italia 31, 07100 Sassari
Tel: +39 3487632529
orari 10:00 - 13:00 / 15:30 - 19:30 lunedì chiuso
La mostra è un progetto del MAN_Museo d’Arte della Provincia di Nuoro in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri Italiano, l’Ambasciata Italiana a Canberra, l’Ambasciata Australiana a Roma, l’Istituto Italiano di Cultura e il Consolato di Melbourne.
Ufficio Stampa:
STUDIO ESSECI
Sergio Campagnolo
Tel. 049 663499
E-Mail

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Luke Cummins: Gecko dreaming, 2002

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Gabriella Possum Nongurrayi: Bush tucker dreaming, 1967

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Alan Joshua Jnr.: Healing Mimi, 2004

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Djambu Barra Barra: Four names for Kangaroo, 2003

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Billy Doolan: Partners of life: Minya Guyu (Fish spawning), 2005

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Clifford Possum Tjapaltjarri: Worm dreaming, 1996, cm. 183 x 122

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Trevor Turbo Brown: Sea Eagle, 2008

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Billy Doolan:Takalaka, 2004

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Roy Ashley: Mimi, 2003

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