domenica 16 gennaio 2011

L’ARTE MONUMENTALE DI OZMO

clip_image001Last Movie - Ozmo e Mariusz Waras - Gdańsk 2010

Bianco e nero, sacro e profano, tele e cemento. Immagini che convivono, scelte tra mitologia greca, arte medievale, santi e progresso.
E vernice. Tanta vernice.
Monumentale è il termine che più rappresenta Ozmo, uno dei maggiori esponenti di Street art italiana nel mondo.
Questa corrente artistica, che deriva direttamente dalla Pop art e dalla Graffiti art, si riappropria degli spazi cittadini, contaminandoli attraverso strumenti non necessariamente e non solo legati alla vernice spray.
Una delle caratteristiche dello stile di Ozmo è senza dubbio la dimensione dei suoi lavori e il misurarsi con le altezze, non esclusivamente limitate dai metri che separano la cima della scala dall’asfalto.
Per lui rimane fondamentale:
Mischiare la street art, illegale e libera, con la ricerca pittorica tradizionale e più riflessiva che si realizza in studio in modo molto introspettivo.
E lo si nota ogni volta che si incontra un suo lavoro, che sia sulla facciata di un palazzo o all’interno di una galleria d’arte.
Il vero impatto però, quello più puro, più passionale è radicato in strada, tra le crepe dei muri, sotto le erbacce che estirpa dalle facciate prima di realizzare il progetto; quasi a non volersi distaccare dalla vera natura di quest’arte che si è evoluta, è entrata nella sale espositive, ma rimane democratica e non legata a burocrazie e pressioni dell’ establishment.
Un riscontro pratico lo si può trovare nell’opera “Last Movie” realizzata a Gdańsk, in Polonia assieme all’artista Mariusz Waras.
Quello riproposto sul muro del celebre cinema Neptun altro non è che la rivisitazione in chiave moderna del Giudizio Universale di Michelangelo.
Le figure centrali di Cristo e della Vergine Maria, simbolo del tramonto dell’umanità e delle passioni, sono state sostituite da un enorme meccanismo ad ingranaggi, simile a quello di un orologio, mentre attorno, i personaggi originali hanno subito notevoli modifiche.
San Bartolomeo, che nel dipinto di Michelangelo recava in mano la sua stessa pelle, ora stringe un rullo per dipingere e una bottiglia di birra.
San Giovanni Battista viene omaggiato da un paio di boxer alla moda, mentre è possibile scorgere tra le altre figure, un militare armato, l’icona di Topolino e una confezione di patatine fritte, bramata dall’uomo inginocchiato a sinistra.
La modernità vista attraverso lo sguardo provocatorio di Ozmo, sembra prendere il sopravvento, come in un Giudizio Universale, dal quale nessuno è esente.

clip_image003Mostra personale in London, dettaglio (2008)

clip_image004“Probably the biggest S.Rosalia in the world” Palermo 2010

clip_image005“Scala Mercalli” - particolare Roma 2008

clip_image007“The Crisis We Deserve” mt.17 x 10

clip_image008“Senza Titolo” Varese 2009 mt.10 x 10

clip_image010“Atlas” - particolare Milano 2010 mt.20 x 26

clip_image012“Smoking Holy Mother With Prada Eyewear” Bologna 2010 mt:4 x 6

clip_image014“Rock And Roll” 2009 mt.10 x 18

clip_image015“The Invisible Entire” Acrilico su PVC - 2009 - centimetri 277×167

clip_image016“Saint George And Dragon” Tunisi mt.7 x 6

clip_image017“Holy Mother And Child With Upside Down Heads” Ancona 2008 mt.15 x 10

clip_image018“Senza Titolo” al PAC di Milano 2007

clip_image020Ozmo al lavoro Milano 2004
(Ozmo one - Flickr)

Guarda il making of dell’opera “Last Movie”


Guarda la Live Performance di Ozmo all’ “Absolut YouWall” 2010 di Roma


riccardo.fano

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