mercoledì 9 febbraio 2011

LA COMMEDIA UMANA DI MARIO RUSSO

ROMA - Un pittore dalle «mani da illusionista» lo aveva definito Federico Fellini, suo ammiratore. Mario Russo con circa 100 dipinti a olio + giunta in mostra al Vittoriano dal 2 febbraio, con il suo teatro della mondanità: da De Chirico a Fellini, da De Gaulle a Mao Tse Tung, fino a Ungaretti e Marina Ripa Di Meana. Dal titolo «La pittura e l’emblema», la mostra rende omaggio, a undici anni dalla scomparsa, all'intero cammino artistico del pittore che amava maschere, clown, arlecchini, eleganti figure femminili, paesaggi, fiori e conchiglie. Una pittura che ottiene l’effetto di un caleidoscopio simbolico del mondo e della vita contemporanea.

clip_image002[6]
volo del clown 1964 olio su tela 110x100

LA MOSTRA - Le lodi del corpo e dell’abbigliamento femminile, le gallerie di personaggi e interpreti ma anche i paesaggi mediterranei, le periferie, le ville e i giardini, le visite al museo, le fiere, i pagliacci, i popolani derelitti, vengono fissati del pittore che allestisce una commedia umana “più vera del vero”. Spiritualmente vitale e capace di profonde meditazioni, Mario Russo è sempre partito dalla cronaca e dalla illustrazione della vita quotidiana per esaltarne l’aspetto di favola e di leggenda. La mostra, che si avvale del Patrocinio del Comune di Roma, della Provincia di Roma - Assessorato alle Politiche culturali -, della Regione Lazio - Assessorato alla Cultura, Arte e Sport – ed è organizzata e realizzata da Comunicare Organizzando di Alessandro Nicosia, è a cura di Duccio Trombadori eè stata inaugurata martedì 1° febbraio presso il Complesso del Vittoriano.

clip_image002[4]
il tiro a segno 1962 olio su tela 140x160

L'AUTORE - Mario Russo, pittore, disegnatore e grafico, nasce a Napoli nel 1925. Nel 1948 si diploma all’Istituto d’Arte di Napoli. Nel 1950 si trasferisce a Roma nel quartiere Trastevere. In questi anni inizia la partecipazione a mostre italiane e all’estero. Tra il 1973 ed il 1974 effettua vari viaggi per l’Italia. Nel 1977 soggiorna in Canada e nel 1984 realizza alcune tele che riguardano il teatro cinese e giapponese. Nel 1985 si dedica agli studi e alla realizzazione di grandi opere ispirate al mondo del cinema e ai personaggi Felliniani. Nel 1992 realizza un’antologica a Palazzo Braschi. Muore a Roma il 7 marzo del 2000.
«La pittura e l’emblema»
di Mario Russo
Complesso del Vittoriano - Sala Zanardelli
dal 2 al 25 febbraio 2011
Fonte
Sito web artista

clip_image001[4]
L’arlecchino sordo, 1953, olio su legno

clip_image002
Uomo con macchina, 1958, olio su tela

clip_image003
Il profeta con tuba, 1962

clip_image004
La modella, 1963-68, olio su tela

clip_image005
Nello studio, 1985, olio su tela

clip_image006
Uomo e la bestia (pappagallo), 1972, olio su tela

clip_image007
La famiglia dei guitti, 1959, olio su legno

clip_image008
Ragazza col cerchio, 1954-59, olio su tela

clip_image009
Il pittore e la modella, 1969, olio su tela

clip_image010
Modella attrice, 1987, olio su tela

clip_image011
Visita al museo, 1990, olio su tela

clip_image012
Omaggio a De Chirico, 1979, olio su tela

Nessun commento:

Posta un commento

ShareThis

post<li>
Related Posts with Thumbnails