venerdì 2 marzo 2012

ROBERTO MATTA

A gallery of works
by the visionary Chilean artist
(born 11/11/11, died 11/23/2002)

L'intero nome di Roberto Matta, pittore cileno, nasce a Santiago del Cile l'11 novembre 1911  è Roberto Sebastián Antonio Matta Echaurren.

Dopo gli anni di studio liceali, completa la sua educazione alla Scuola di Architettura della Università Cattolica di Cile dove si laurea nel 1933 con l'originale progetto "La lega di religioni - Valle di Joasphat, l'Isola dell'Elefante", un tempio per 147 religioni, con disegni realizzati alla Scuola di Belle Arti.
Dopo la laurea Roberto Matta si concede un lungo viaggio per conoscere l'Europa, si ferma a Parigi dove lavora con l'architetto Le Corbusier ed entra nel mondo degli intellettuali spagnoli e francesi. Nel 1936, Roberto Matta, dopo il periodo parigino, si trasferisce a Londra dove lavora con Walter Gropius e Moholy-Nagy, assimilando le idee artistiche ed intelletuali inglesi.
Negli anni seguenti Matta è partecipe e rinnovatore del Surrealismo, confermando la sua vocazione artistica, dando vita ad una pittura attenta alla dimensione del sogno ed all'inconscio.
Salvador Dalí che gli presenta André Breton che, dopo aver visto i suoi disegni ed intuito l'intelligenza ed il potenziale artistico di Roberto Matta, lo l'invita nel gruppo surrealista da lui fondato. Realizza i suoi primi oli surrealisti e, con i nuovi amici, Matta comincia a partecipare ad importanti esposizioni come la Esposizione Internazionale del Surrealismo alla Galleria di Belle Arti di Parigi.
In breve tempo Roberto Matta si rivela uno dei più geniali interpreti dell'arte moderna con Salvador Dali, Pablo Picasso ed erede di Mirò.
Nel 1939 Matta vive a Parigi un periodo con Pablo Neruda,  ma per sottrarsi alla Seconda Guerra Mondiale, accetta l'invito dell'amico Marcel Ducahmp che, come altri artisti si era rifugiato a New York.
Nell'ambiente cosmopolita e aperto di New York, Roberto Matta si inserisce facilmente nel mondo artistico e culturale della città, frequentando gli artisti più importanti del tempo.
Qui, nel 1940,  Roberto Matta  realizza la sua prima esposizione individuale alla Julien Levy Gallery e due anni dopo alla Galleria Pierre Matisse, collaborando nel frattempo a diverse pubblicazioni del gruppo surrealista e sperimentando le possibilità dell'Espressionismo Astratto che si affermerà negli anni seguenti. I quadri di Roberto Matta, dalla metà degli anni ‘40 alla metà degli anni ‘50, sono  creati rispettando la cibernetica personale dell'artista, organismi misteriosi si radunano intorno a piani rettangolari e trasparenti di macchine arcane.
Nel 1948 dopo quattordici anni lontano dalla sua Patria, Roberto Matta ritorna in Cile con una esposizione personale alla Galleria Dédalo di Santiago.
In quegli ultimi anni Roberto Matta aveva continuato ad avere contatti con i pittori surrealisti e con i dadaisti, esercitando una forte influenza su molti giovani artisti,  ma lasciandosi a sua volta influenzare dalle nuove correnti.
Roberto Matta  elabora  immagini sempre più mostruose, nelle quali incombe la presenza di forme meccaniche, che lo collocano alla base dell’Espressionismo Astratto. Le divergenze di opinioni artistiche con il vecchio gruppo surrealista, diventano insanabili e, Roberto Matta, estromesso dal Gruppo, lascia New York per stabilirsi  a Roma dove rimane fino il 1954 esponendo in diverse galleria delle città italiane.
Ormai pittore famosissimo nel mondo,  Matta continua ad esporre nelle maggiori Mostre allestite nelle più importanti città di Europa, Stati Uniti.
Nel 1971 Roberto Matta viene invitato in Cile per eseguire un murale all'Università Tecnica della Provincia di Santiago, partecipando  ad attività collettive dei pittori muralisti  "Brigata Ramona Parra" che dipingevano sui muri i motivi del programma economico e sociale di Allende.
Roberto Matta, aperto sostenitore del presidente Salvador Allende, quando questo viene destituito con il golpe di Augusto Pinochet, è dichiarato "persona non grata" e decide di chiedere la cittadinanza francese.
Un sondaggio pubblicato dalla rivista francese Connaissance des Arts lo inserisce fra i  dieci migliori pittori di tutto il mondo.
Nel 1985 Roberto Matta organizza una grande retrospettiva della sua opera nel Centro Georges Pompidou a Parigi.
Al ritorno  della libertà in Cile, Roberto Matta nel 1987 espone alla Galleria di Arte El Caballo Verde a Concepción e nel Museo Nazionale di Belle Arti a Santiago in occasione della IV Biennale di Architettura.
Tornato alla sua residenza di  Parigi nel 1990 Roberto Matta, prende l'abitudine di passare lunghi periodi  in Italia a Tarquinia, dove organizza uno studio, una scuola di ceramica e una sala di esposizioni.
Carico di onori e riconoscimenti, alcuni giorni dopo una sua grande Mostra  tenuta a Roma con cinquanta quadri ed alcune sculture, il maestro muore a Civitavecchia (Roma), il 23 novembre 2002 e il nuovo il presidente del Cile, Ricardo Lagos, proclama  tre giorni di lutto nazionale.

clip_image001[1]Roberto Sebastian Matta - Listen to Living. 1941

clip_image001[5]Roberto Sebastian Matta, "Years of Fear", 1941

clip_image002[3]Roberto Sebastia Matta - Here, Sir Fire, Eat! 1942

clip_image002[1]Roberto Sebastian Matta - The Onyx of Electra. 1944

clip_image003Roberto Sebastian Matta - Sytuacja Grobowa, 1946

clip_image001[7]Roberto Sebastian Matta - L'ouverture", 1956

clip_image002[5]Roberto Sebastian Matta - affresco della mungitura a Dozza 1965

clip_image006[1]Roberto Sebastian Mata - Hours of the day 1975

clip_image004[1]Roberto Sebastian Matta - Tentation  1984

clip_image003[4]Roberto Sebastian Matta - Pasterz ptaków, 1999

clip_image005Roberto Sebastian Matta

clip_image007Roberto Sebastian Matta Melodia - Melodio, 1995

clip_image008[1]Roberto Sebastian Matta

clip_image008"Eros de l'univers"1997 (97/9)182 x 282 cm.

clip_image010"Nova Goia"1997 (97/102)133 x 153 cm.

clip_image004"Ego and his own"1998 (98/8)310 x 500 cm.

 clip_image006"L'Éros du titre"1999 (99/51) 124 x 150 cm.

clip_image001"El Año de los Tres 000", 2000 (000/3)   240 x 315 cm.

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"Post History Chicken Flowers", 2002 mixed media on canvas 66 x 64 cm.

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