Eremiti del Terzo Millennio
all images © Carlo Bevilacqua
Un reportage di Carlo Bevilacqua
Come e dove vivono i nuovi eremiti? E chi sono?
Dal libro del sociologo Isacco Turina "I Nuovi Eremiti": “Laici o religiosi, cattolici o ortodossi, seguaci di singolari sincretismi tra religioni orientali e rivelazione cristiana apocrifa o, ancora, sciamani guaritori o semplici poeti amanti della solitudine, la loro presenza e la loro testimonianza hanno un effetto potente e fascinatorio. Un piccolo universo invisibile, presente e di grande vigore, solo apparentemente lontano dal nostro quotidiano. Nella società occidentale, dopo l'incredibile sviluppo del primo cristianesimo e dell’alto Medioevo, tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento il fenomeno è progressivamente scomparso. Ma a partire dagli anni Sessanta, sulla scia dei movimenti Hippy qualcuno ha cominciato a ripensarlo come stile alternativo di vita e non solo come percorso spirituale o religioso.
I nuovi eremiti vivono talvolta isolati in piccoli appartamenti nascosti nelle nostre città, più spesso ai margini di boschi e paesi. Spesso costruiscono da soli il loro eremo o rimettono a posto malandate canoniche, grotte e cappelle abbandonate. Il fenomeno segnalato inizialmente in Francia, Canada e in Italia, a partire dagli anni Ottanta, negli ultimi anni ha registrato un costante aumento. Molti di quelli che oggi vengono definiti eremiti, sono "cresciuti" spiritualmente in monasteri o in organizzazioni religiose e la "Fuga Mundi", se di fuga si può parlare, spesso avviene per una scelta di rinuncia o di ricostruzione associata a un sentimento di protesta verso la Chiesa o la società.
Vorrei aggiungere che, ancora una volta, grazie a un reportage fotografico di pregio, è possibile volgere l’attenzione a particolari di rilievo, ma che possono sfuggire anche a menti e cuori sensibili. La velocità della vita occidentale attuale spesso distoglie da quanto c’è di profondo nelle nostre esistenze. Merito di fotografi e giornalisti come Carlo che, dedicandosi a lunghe ricerche, possono sottoporre all’attenzione del mondo scenari, vite, meditazioni che certo (per fortuna) non rappresentano un business, ma indicano in che direzione guardare per trovare valore. Più che perdermi in sperticati elogi per questi scenari straordinari ringrazio Carlo per le immagini di questo lavoro, che scendono in profondità.
Oltre a due Menzioni d'onore all' International Photographic Awards 2011, immagini da Into The Silence sono state selezionate e esposte in vari festival e gallerie come:
Encontros Da Imagem - Mosteiro de Tibães (Braga, Portugal)
Photography Open Salon Arles (Francia) 2011 Gallery Huilt
Fotonoviembre 2011 Atlántica Colectivas - Tenerife
National Portrait Gallery di Londra per il Taylor Wessing Prize 2011.Fonte
http://www.carlobevilacqua.com/
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