Quando l'arte sembra realtà
Un uomo immobile, nudo, campeggia in cima ad un grattacielo di San Paolo in Brasile. Si tratta di una scultura a grandezza naturale, anzi, una delle 31 sculture con cui Antony Gormley ha riempito gli spazi più alti della città, ponendo le statue all'ultimo piano degli skyline.
'Another Place', installazione in riva al mare
La stessa mostra venne presentata a Londra nel 2007 e lo scorso anno a New York, dove creò lo stesso identico allarme che a San Paolo (furono almeno 10 le chiamate alla polizia di richiesta d'intervento per i presunti suicidi) e dove la sensibilità per eventi tragici dopo l'attentato dell'11 settembre è palpabile. Il tema del suicidio, d'altronde, è di forte attualità anche per via della crisi economica che sta investendo Europa e Stati Uniti e in un paese con così tante differenze di status sociale come è il Brasile lo è forse ancora di più.
Fonte
Gormley, dal canto suo, si difende asserendo che la sua intenzione non è quella di porre l'attenzione su un'azione così estrema: "La mia intenzione non è quella di spingere qualcuno al suicidio. Se la gente pensa alla morte e al suicidio è una triste riflessione dell'evoluzione". Laureato in antropologia, storia dell'arte e archeologia, l'artista ha passato quattro anni a studiare il tema del corpo umano, in particolare rispetto a grandi spazi fisici che lo circondano. Il suo scopo? Quello di coinvolgere gli spettatori con proiezioni e installazioni che vanno al di là di una semplice galleria al chiuso. Una sfida che, almeno in questo caso, ha delle controindicazioni. Via
Sito web artista
Nessun commento:
Posta un commento