giovedì 20 settembre 2012

SERGIO LARRAIN | PHOTOGRAPHER

La poesia fotografica del fotografo cileno

"La fotografia è come la poesia, si deve fare una scelta, niente di più “. Sergio Larrain nasce a Santiago de Cile en 1931, figlio di un architetto di prestigio. Nel 1948 viaggia negli Stati Uniti dove studia in varie università ingegneria forestale.  Qui compra la sua prima camera fotografica una Leica IIIC.

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Non soddisfatto dagli studi nel 1951 torna in Cile e inizia a fotografare. Durante un viaggio con la famiglia di otto mesi in Europa e Medio Oriete esplora mondi che aveva avuto modo di vedere solo nei libri.
 
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 Los siete espejos de Valparaiso, Sergio Larrain

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sergio larrain, bella en el Lupanar de Valparaiso

Al ritorno in Cile a Valparaiso installa un piccolo laboratorio in casa che gli permette di sviluppare le foto. Il suo primo lavoro importante è per la rivista brasiliana O Cruzeiro. Nel 1956 manda un portfolio al Museo di Arte Moderno di New York, due di queste foto vengono comprate da Edward Steichen, allora direttore del Museo.

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La sua vita di fotografo è stata intensa.  Vince una borsa di studio del British Council a Londra. Nel 1959, Cartier-Bresson lo invita a far parte dell’agenzia Magnum. Lavora con il Premio Nobel per la Letteratura Pablo Neruda scattando le foto per “ Una casa en la arena”. 

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Dalla fine degli anni 70 il fotografo cileno abbandona, senza apparentemente nessuna motivazione, la fotografia e inizia un percorso di introspezione mistica in un paesino della cordigliera cilena lontano dal mondo e dal contatto sociale. Scrive poesie e libri tra il silenzio delle Ande. Centinaia di fotografi si lanciano alla sua ricerca sperando di trarre ispirazione dal maestro. Il fotografo rifiuta anche di incontrare i corrispondenti del New York Times e del El Pais seguendo nel suo esilio.

clip_image006sergio larrain, copetinera de valparaiso
 
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sergio larrain los siete espejos de Valparaiso

Ci lascia un patrimonio artistico di foto in bianco e nero.Larraín è ben lungi dall'essere uno di quei fotografi che scattano centinaia di foto cercando la migliore riuscita.La sua filosofia si riassume nell’unicità dello scatto. Ogni scatto nasconde uno studio e un’attenzione sullaluce, la geometria, il volume e il dettaglio. Nella piccola e paradossale “valle del paradiso”, tra i suoi vicoli e le sue infinite salite e discese, Sergio Larrain realizza alcune tra le sue foto più celebri. 

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Larrain ritrae un paese, attraverso uno sguardo intimista, che coglie aspetti ed emozioni del realismo magico latinoamericano trasformando i luoghi in miti. Nella sua foto più famosa due bambine scendono una dietro l’altra, giù per uno dei mille “cerros” che vanno al porto, origine e fine della città. La prima lascia la luce, l’altra sta per esserne investita. Entrambe scendono passo dopo passo, dirigendosi verso un orizzonte non visibile che si apre all’immaginazione. Vi lascio un video che riporta la lettera spedita da Sergio Larrain nel 1982 al nipote Sebastián Donoso dopo che questi gli aveva manifestato il desiderio di dedicarsi alla fotografia.

Fonte
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