O almeno, nelle fotografie di Andrea Rossetti, i muri dei territori palestinesi occupati raccontano la drammatica storia dei popoli coinvolti in una guerra che dura da decine di anni. Il fotografo monzese ha immortalato, all’interno della mostra "Walls - Echo-Coopi projects in the West Bank" (allestita presso lo Studio Nerino di via Santa Maria, 21 a Milano) i muri, ma anche i volti, di molte città all’interno dei territori occupati durante un viaggio fatto con Coopi - organizzazione di cooperazione internazionale, alla fine di dicembre.Hebron, Gerusalemme, Betlemme e Qualqilya, tutte le città più colpite dalla guerra sono ritratte nei 18 scatti di cui si compone la mostra fotografica di Andrea Rossetti che si è inaugurata il 19 marzo e che resterà allestita (previa prenotazione al numero 02.89656658) fino al 20 giugno. Le scritte sui muri di questi posti raccontano gli anni di sofferenza e le tragedie che hanno colpito queste zone. «Siamo arrivati nei territori proprio nel giorno in cui c’è stato il più imponente bombardamento di Gaza degli ultimi anni, la situazione non era certamente distesa – dichiara Andrea Rossetti – muoversi in quei giorni è stato davvero difficile, c’è una guerra in corso».
In questo caso l’appoggio di un’organizzazione come Coopi è stata fondamentale: «Coopi, grazie anche ai finanziamenti di Echo, sta portando avanti dei lavori infrastrutturali importanti in questa zona, sopratutto nella zona di Nablus». E conclude: «Walls vuole esortare ad una riflessione, mostrando alcuni luoghi significativi e controversi, lungo le centinaia di chilometri del tracciato del muro di separazione e all’interno di città palestinesi».
Bellissimo blog.
RispondiEliminaCiao.
Sill