martedì 21 aprile 2009

QUATTRO GIORNI PER L'ARTE

E’ tornata «MiArt», la Fiera internazionale d'arte moderna e contemporanea di Milano e i padiglioni 3 e 4 di fieramilanocity si sono rifatti il trucco per ospitare le opere di oltre 900 artisti: da Picasso (quotazioni da capogiro: 3 milioni di euro per «Buste d'homme» presentato dalla Galleria Tornabuoni) a Fontana, passando per Morandi, Burri, Vedova, Schifano, Kounellis, Warhol, Campigli (il suo «Teatro, palcoscenico» vale 1.300.000 euro per Imago Gallery di Londra). Gli esperti sostengono che la crisi finanziaria spinga gli investitori ad acquisti sicuri: le avanguardie del Novecento faranno dunque la parte del leone. Tuttavia la novità di questa edizione, diretta da Alessandro Cappello, è l'investimento sul settore più complesso e affascinante del mercato dell'arte: il contemporaneo. Un unico padiglione, il 4, ha riunito per volontà del curatore Giacinto Di Pietrantonio tante gallerie con opere di artisti contemporanei consolidati a stand con giovani (ma quotate) firme come quelle di Paola Pivi, Diego Perrone (che peraltro ha inaugurato una personale alla galleria Massimo De Carlo in zona Ventura) Adrian Paci e tanti altri. Meno gallerie rappresentante (140 rispetto le 195 del 2008), ma attenzione alla qualità: MiArt, per competere con le fiere internazionali di settore, ha dovuto re-inventarsi, a cominciare dal rapporto con gli artisti, ai quali ha chiesto interventi ad hoc (Mario Airò, ad esempio, ha progettato la reception della fiera con l'installazione «Infinite Jest» ispirata all'omonimo straordinario romanzo di David Foster Wallace).

Lasciando ai galleristi interpellati in questa pagina il compito di sviscerare il rapporto tra MiArt e gli addetti ai lavori, segnaliamo le iniziative pubbliche sparse in città: in collaborazione con il comune, grande festa di MiArt nell'ex area industriale di via Cletto Arrighi, a Lambrate (dalle 21). Qui è stato inaugurato il «Lap. Lambretto art project», nuovo polo dedicato alle arti contemporanee ideato da Mariano Pichler, artefice del rinnovamento urbanistico della zona: l'artista Nico Vascellari ha issato sul capannone industriale la scultura "I hear a shadow".

Infine domenica sera (al Pac) è tornata la «star» Vanessa Beecroft per presentare in anteprima il video dell'opera VB65 appena realizzata a Milano e donata dall'artista alle Civiche raccolte d'arte della città.



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