domenica 3 maggio 2009

L’AFRICA LEGGENDARIA DELLA REGINA DI SABA

Fino al 15 maggio sarà possibile visitare la mostra “Nigra Sum Sed Formosa. Sacro e bellezza dell'Etiopia cristiana” nella città lagunare. Pezzi unici, tra cui l'inestimabile Mappamondo di Fra Mauro.

Un laboratorio di arte e tecnologia per gli studiosi


L'evento - Ancora due settimane per poter vedere la mostra “Nigra Sum Sed Formosa. Sacro e bellezza dell'Etiopia cristiana”, aperta fino al 15 maggio nella sala delle esposizioni dell’Università Ca’Foscari di Venezia, curata dai Professori Giuseppe Barbieri, Gianfranco Fiacca Dori e Mario Di Salvo e coadiuvati da un comitato scientifico internazionale.
E' la prima grande mostra, mai organizzata in Italia, interamente dedicata all’arte cristiana etiope e ad ospitarla non poteva non essere la città di San Marco: sede di uno dei più antichi e importanti patriarcati d'Occidente e che, già a partire dai primi anni del Quattrocento, instaurò legami economici, religiosi e culturali con il Corno d’Africa, diventando il ponte di tramite tra Oriente e Occidente.


Il titolo della mostra - Sono mora ma bella, Nigra sum sed formosa, frase che dà il titolo alla mostra, rinvia la celebre versetto del Cantico dei Canti, attribuito allo stesso Salomone e con cui la Regina si identifica. Il forte radicamento della tradizione cristiana in terra etiope coincise con l'affermazione di una identità etnica, linguistica e culturale che, pur attraversando delle frasi critiche, è giunta sino ai giorni nostri.
La mostra si presenta come un grande racconto imperniato sulla descrizione di importanti personaggi e fatti storici: i fasti della Regina di Saba, il Re Zar’a Ya’qob sotto il cui regno (1434-68) si instaurarono i primi legami con L'Occidente, il Re Lalibala (sec. XII-XII), da cui prende il nome della città santa, la “Nuova Gerusalemme”, a beneficio dei pellegrini etiopi impediti a recarsi in Terra Santa dalla presenza islamica. Un' intera sala è dedicata alle icone e al libro il pittore veneziano Nicolò Brancaleon noto anche come Marcoreo, approdato intorno al 1481 alla corte del re Eskender.

Il Mappamondo di Fra Mauro - La punta di diamante della mostra è rappresentata dal Mappamondo di Fra Mauro, conservato presso la Biblioteca Nazionale Marciana, un capolavoro cartografico tra medioevo e rinascimento. I tre continenti rappresentati - Europa, Africa e Asia con oltre 4000 annotazioni sui luoghi - non seguono un’impostazione a est, come detta la tradizione cartografica italiana, ma presentano un orientamento a sud seguendo una tipologia classica di ascendenza iranica: nord e sud risultano pertanto invertiti.

Sono esposti pezzi rari e inediti di grandissima importanza storica ed artistica: preziosissime icone, croci - astili, manuali, pettorali - rotoli magici, codici miniati, incisioni, libri rari e unici. La mostra è supportata da un ottimo sistema multimediale: immagini fotografiche ad alta definizione, filmati e documentari vengono proiettai sulle pareti.


Il laboratorio didattico - L’Università Ca Foscari, oltre a mettere a servizio dell’arte un maestoso palazzo veneziano sul Canal Grande, ha creato un laboratorio didattico unico nel suo genere; studenti, dottorandi e specializzandi, coordinati da un comitato scientifico di docenti e specialisti del settore, lavorano attivamente alla mostra. Al professor Augusto Celentano, affiancato dal suo gruppo, si deve la realizzazione della guida multimediale, realizzata su un supporto Apple iPod Touch che permette al visitatore di essere supportato lungo tutto il percorso della mostra.
di Elena Regina Brandstetter

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