venerdì 23 ottobre 2009

LA PRIMA MONOGRAFICA A ROMA SU CALDER

Palazzo delle Esposizioni ospita a partire da oggi e fino al 14 febbraio 2010, la prima mostra monografica nella capitale dedicata all’opera di Alexander Calder (1898-1976), protagonista assoluto della scultura. L’evento permetterà di poter ammirare i suoi famosissimi “mobile e stabile”, le sue sculture realizzate con fil di ferro, i bronzi, oltre alle gouache, i disegni e i dipinti ad olio. Curata da Alexander S.C. Rower, presidente della Fondazione Calder di New York e realizzata grazie al contributo di Terra Foundation for American Art, la rassegna ricostruisce meticolosamente le tappe fondamentali del percorso artistico di Calder.

“Il passo successivo nella scultura è il movimento”

clip_image001

“Perché l’arte deve essere statica? Se osservi un’opera astratta, che sia una scultura o un quadro, vedi un’intrigante composizione di piani, sfere e nuclei che non hanno senso. Sarebbe perfetto, ma è pur sempre arte statica. Il passo successivo nella scultura è il movimento”, questa dichiarazione di Alexander Calder apparsa in un’intervista sul “New York World Telegram” nel 1932, accompagnava la nascita dei suoi mobile, la più rilevante innovazione espressiva della modernità.

clip_image008

Alexander Calder 1898-1976. Big Red, 1959. Lamiera dipinta e filo di ferro188 x 289,6 cm. Whitney Museum of American Art, New York, acquistato con fondi di Friends of the Whitney Museum of American Art e scambio Foundation, Inc. e scambio, 1961 © 2009 Calder Foundation, New York by SIAE 2009. Photo: Geoffrey Clements

Sculture destinate a essere investite da una enorme popolarità, nelle quali l’artista armonizzò forma, colore e un movimento reale, concependo l’insieme come un “universo”, nel quale “ogni elemento può muoversi, spostarsi oscillare avanti e indietro in un rapporto mutevole con ciascuno degli altri elementi”.

Il suo genio ha rivoluzionato il corso dell’arte moderna

Alexander Calder, la cui carriera abbraccia gran parte del Novecento, è uno dei più celebri e stimati scultori del nostro tempo. Nato in una famiglia di famosi artisti di formazione classica, Calder ha utilizzato il suo genio innovativo per rivoluzionare il corso dell’arte moderna. Il primo passo è stato l’elaborazione di una nuova tecnica di scultura: delineare le masse suggerendone il volume con poche linee di filo metallico. Calder ha ottenuto la fama con l’invenzione dei mobile, sculture mobili composte da elementi astratti che, sospesi, si muovono seguendo un’armonia equilibrata e sempre diversa. Si è anche dedicato alla realizzazione di sculture monumentali per esterni utilizzando lamiera di acciaio e bulloni. Oggi i suoi magnifici titani abbelliscono le piazze delle città di tutto il mondo.

clip_image003

Alexander Calder 1898-1976. Little Spider, c. 1940. Lamiera dipinta e filo di ferro, 111,1 x 127 x 139,7 cm. National Gallery of Art, Washington, D.C., donazione dei coniugi Perls, 1996 © 2009 Calder Foundation, New York by SIAE 2009

Un viaggio all’interno della sua intera produzione

La retrospettiva del Palazzo delle Esposizioni documenta il suo intero percorso creativo, attraverso un repertorio dei suoi lavori più importanti accanto ai quali sono esposti alcuni sviluppi della sua ricerca meno noti al grande pubblico. Il percorso si snoda dagli inizi figurativi, con olii, gouaches e wire sculptures (sculture costruite con il fil di ferro), ai bronzi degli anni Trenta, sino alla scoperta dell’arte astratta e all’invenzione dei mobile e degli stabile.

Le amicizie con Léger, Duchamp, Miró, Mondrian

clip_image004

Alexander Calder 1898-1976. Arc of Petals, 1941. Lamiera dipinta, filo di ferro e chiodi 214,6 x 214,6 cm. Collezione Peggy Guggenheim, Venezia (Solomon R. Guggenheim Foundation, New York) © 2009 Calder Foundation, New York by SIAE 2009

Gli inizi, segnati dai lunghi soggiorni a Parigi e dalla nascita di salde amicizie con Léger, Duchamp, Miró, Mondrian e con altri esponenti dell’avanguardia artistica, sono ripercorsi attraverso capolavori come Romulus and Remus dal Guggenheim di New York (e la cui presenza a Roma provoca un felice cortocircuito), Hercules and Lion, Circus Scene, tutte sculture realizzate con il fil di ferro, in alcune delle quali l’artista ha sperimentato le prime forme di movimento in una dimensione di gioco e di divertita ironia.

I bronzi realizzati a Parigi nel 1930

Ane (Donkey), 1930

Ane (Donkey), 1930 Bronze 4 1/2” x 1 7/8” x 6”

Raramente visibile al grande pubblico è il gruppo di piccoli bronzi che Calder realizzò a Parigi intorno al 1930, figure di acrobati o contorsionisti ricavate modellando originarie forme in gesso, che documentano la sperimentazione di tecniche diverse e i differenti modi nei quali l’artista ha declinato l’idea di movimento.

L’adesione all’astrattismo

clip_image005

Alexander Calder 1898-1976. Teodelapio [maquette II], 1962, Lamiera dipinta, 60,3 x 38,7 x 39,8 cm. Museum of Modern Art, New York. Donazione dell’artista, 1966© 2008. Digital Image, The Museum of Modern Art, New York/Scala, Firenze © 2009 Calder Foundation, New York by SIAE 2009

La celebre scultura Croisière del 1931, insieme ad altre dello stesso periodo, documenteranno la sua adesione all’astrattismo, avvenuta dopo la visita allo studio
parigino di Mondrian nell’ottobre del 1930. Si tratta di un importante corpus di opere cui Duchamp diede il nome di mobile e in alcune delle quali, per la prima volta, il movimento è impresso da fattori contingenti o atmosferici.

La vena surrealista

Alcuni capolavori realizzati intorno alla metà degli anni Trenta testimoniano la sua vena surrealista, come Gibraltar del MoMA di New York e la scultura intitolata Tightrope proveniente dalla Fondazione Calder ed esposta nelle principali mostre dedicate all’artista a partire dagli anni Quaranta.

In mostra le più importanti opere di Calder

vert_constellation_hp

Alexander Calder, Vertical Constellation with Bomb, 1943, painted steel wire, painted wood, and wood, National Gallery of Art, Washington, Gift of Mr. and Mrs. Klaus G. Perls 1996.120.8

Le grandi attrazioni della mostra sono alcuni dei suoi più celebri mobile, da Untitled del 1933, uno dei primi esemplari, a 13 Spines del 1940, conservato al Museum Ludwig di Colonia, Roxbury Flurry del 1946 e Big Red del 1959 del Whitney Museum di New York, Cascading Flowers del 1949 della National Gallery of Art di Washington, Le 31 Janvier del 1950 del Pompidou di Parigi, The Y del 1960 proveniente dalla collezione Menil di Houston. E’ esposto, inoltre, il mobile monumentale (il suo diametro supera gli otto metri) permanentemente collocato all’interno dell’aeroporto di Pittsburgh ed eccezionalmente concesso in prestito per la mostra al Palazzo delle Esposizioni.

'Mobile’ e ‘Stabile’

clip_image006

Ugo Mulas. Alexander Calder, Saché, 1963. Stampa ai sali d’argento su carta baritata. Fotografie Ugo Mulas. © Eredi Ugo Mulas

L’invenzione del mobile fu solo uno dei suoi innovativi traguardi. Negli anni Trenta ha realizzato i primi stabile, sculture statiche chiamate così da Jean Arp, a sottolineare la loro caratteristica di essere opere non cinetiche “cui bisogna camminarvi intorno o passarci in mezzo”, al contrario del mobile che “danza di fronte a te”. Sculture spesso colorate e pervase di una forte carica di vitalità, astrazioni geometriche anche monumentali come La Grande vitesse, Sabot o Spiny, tutte presenti in mostra.

Gli “standing mobile”

Fusione dei suoi due modi principali d’interpretare la scultura sono gli standing mobile. Sculture in movimento non più sospese nell’aria, ma ancorate a terra, come Little Spider dalla National Gallery di Washington, The Spider dal Raymond and Patsy Nasher Collection di Dallas o Pomegranate dal Whitney Museum di New York.

clip_image007

Alexander Calder 1898-1976. La Grande vitesse [1:5 maquette intermedia], 1969. Lamiera dipinta e bulloni 259,1 x 342,9 x 236,2 cm. Calder Foundation, New York © Calder Foundation, New York / Art Resource, New York. © 2009 Calder Foundation, New York by SIAE 2009

Le celebri “Constellations”

Sono esposte, inoltre, le celebri Constellations, tutte datate 1943 nelle quali le traiettorie segnate dai fili metallici collegano piccoli elementi di legno dipinto o di ceramica creando un sistema che ricorda, come accade spesso nelle opere dell’artista, un fenomeno celeste o una cosmogonia. Sono presenti in mostra anche alcune delle opere conosciute con il titolo di Tower risalenti al 1951, tra le quali Bifurcated Tower del Whitney Museum di New York e una selezione dei modelli in bronzo realizzati dall’artista nel 1944.

Il concetto di scultura “pubblica” di Calder

La grandezza dell’opera di Calder nell’aver introdotto una nuova nozione di scultura, basata sull’idea di movimento, di spazio aperto e di trasparenza, ha trovato una ennesima, eccezionale espressione negli stabile monumentali.

clip_image002

Ugo Mulas. Alexander Calder con Snow Flurry, Saché 1963. Stampa ai sali d’argento su carta baritata. Fotografie Ugo Mulas. © Eredi Ugo Mulas

Opere con le quali Calder ha rinnovato il concetto di scultura “pubblica”, realizzando sculture di grandi dimensioni perfettamente integrate agli ambienti per cui sono state pensate.

In mostra sono esposte le maquette di alcune di queste sculture monumentali, che hanno riscosso così tanto successo al punto da diventate emblemi di prestigio in molte città del mondo. Tra le altre il modello del Teodelapio di Spoleto conservato al MoMA di New York e le maquette di Jerusalem e Man.

La mostra è Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero Affari Esteri e dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia.

Scheda tecnica

  • Calder
    dal 23 ottobre 2009 al 14 febbraio 2010
  • Curatore:
    Alexander S. C. Rower
  • Palazzo delle Esposizioni
    Roma, via Nazionale 194
  • Catalogo:
    24 ORE Motta Cultura
  • Orario di apertura:
    dom, mar, mer e gio, ore 10-20; ven e sab, ore 10-22.30; lun chiuso
  • Biglietti:
    intero € 12,50; ridotto € 10. Permette di visitare tutte le mostre in corso al Palazzo delle Esposizioni.
    Biglietto integrato Palazzo delle Esposizioni e Scuderie del Quirinale, valido per 3 giorni: intero € 18; ridotto
    € 15
  • Uffici Stampa:
    Azienda Speciale Palaexpo
    Barbara Notaro Dietrich tel. 06 48941212; cel. 366 6608600
    b.notarodietrich@palaexpo.it
    Piergiorgio Paris tel. 06 48941206
    p.paris@palaexpo.it
  • MondoMostre
    Sveva Fede tel. 06 6893806
    Rossano Borraccini tel. 06.6893806
    ufficiostampa@mondomostre.it
  • Info e prenotazioni:
    singoli, gruppi e laboratori d’arte Tel. 06 39967500; scuole 06 39967200
    Mondo Mostre
    Palazzo delle Esposizioni

a cura di Bernd Noack

Nessun commento:

Posta un commento

ShareThis

post<li>
Related Posts with Thumbnails