Alexandra Wassilyevna Schekatikhina-Pototzkaya nacque in Ucraina nel 1892 e intraprese giovanissima quegli studi d'arte che l'avrebbero portata a diventare una delle maggior esponenti della decorazione ceramica in Unione Sovietica.
A poco più di 20 anni era già in viaggio attraverso l'Europa, inviata dalla scuola di disegno che frenquentava a San Pietroburgo, a perfezionarsi nei paesi ritenuti da sempre le culle dell'arte: Grecia, Italia e Francia.
Tornata in patria, dopo una transitoria attività nel campo della scenografia teatrale, Alexandra si consacrò definitivamente alla pittura su porcellana e nel 1918 divenne decoratrice presso la Manifattura Statale di Leningrado.
L'occupazione stabile non le fece tuttavia perdere la voglia di viaggiare e di affinare il suo talento attraverso l'arricchimento culturale che sempre nasce dal confronto con le realtà artistiche di altri paesi: visitò l'Egitto, l'Etiopia, la Siria e la Palestina.
Dal 1925 al 1936 si stabilì a Parigi, dove ebbe modo di collaborare con le manifatture di Limoges e di Sevres e da dove continuò a mantenere i contatti con le fabbriche di porcellane della sua terra, in particolare con la manifattura di Lomonossov, alla quale inviava periodicamente i bozzetti dei decori ispirati alle sue esperienze di viaggio.
E fu proprio presso la fabbrica di Lomonossov che, rientrata in Russia, fu assunta definitivamente rimanendovi sino alla conclusione della sua carriera.
Il suo stile essenziale e rigoroso, vibrante di colori forti e ben delineati, emotivo ma non sentimentale, ne fanno un'artista oltremodo moderna: se non fossimo a conoscenza del suo background formativo e se il suo lavoro non risentisse del gusto celebrativo tipico dell'ancient regime sovietico, potremmo trovarci in difficoltà nel datare le sue opere che, a distanza di così tanti anni, ci offrono ancora molti validi spunti da copiare!
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