Nato nel 1968 a Mülheim (Ruhr), da piccolo partecipò a un un concorso internazionale di pittori di strada e s’innamorò dell’aspetto effimero e transitorio di queste opere. A 16 anni si fece conoscere per una riproduzione della Cena in Emmaus di Caravaggio) e nel 1998 ottenne il riconoscimento di ‘Maestro Madonnari’ al Festival di Grazie in Italia.
A partire dall’età di 25 anni Mueller ha così deciso di dedicarsi alla pittura di strada, viaggiando in tutta Europa e promuovendo in rete un forum per far crescere la solidarietà tra i pittori di strada in Germania. La sua fonte d’ispirazione è la pittura tridimensionale d’illusione di Kurt Wenner e Julian Beever, ma la sua è una formazione autodidatta.
Il suo lavoro oggi è dipingere su grandi aree urbane, nodi importanti della vita pubblica cittadina. Scardinando le prospettive spaziali, l’artista chiama l’osservatore ad entrare nel nuovo paesaggio disegnato. Una grotta, una cava, una frana, uno strapiombo…la terra cede e sotto i piedi si aprono mondi.
Così, vuoi per la leggerezza con cui i media diffondono certe informazioni false (i fake appunto), vuoi per la bravura di Mueller, alcuni suoi lavori hanno suscitato grande clamore. Ne è un esempio la storia della La Grotta di Londra (2009), da cui emergerebbe un lago affluente nel Tamigi.
La domanda a questo punto sorge spontanea: chi paga il lavoro di quest’artista? Le amministrazioni, le gallerie, i passanti con le loro monetine? Basta uno scroscio di pioggia per cancellare le sue opere , di cui alla fine rimangono solo le foto.
Le immaginarie ed artistiche voragini stradali di Mueller sono splendide, a differenza di quelle reali come questa.
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