Un viaggio durato sette anni, dal 2003 a oggi, tra Liberty City e Little Haiti. Due quartieri di Miami, in cui Bruce Weber si è trovato più volte anche in passato per i suoi scatti di moda. Questa volta però il mondo patinato del fashion non c'entra davvero niente. E quello che il fotografo americano ha voluto immortalare con il suo obiettivo è il quadro della comunità haitiana, dopo la fuga dalla piccola isola dei Caraibi. Le migliaia di persone che oggi vivono o meglio sopravvivono in questi luoghi.
Per farlo Weber si è introdotto tra i profughi, ha visitato prigioni, chiese e ha scattato una settantina di immagini tutte in bianco e nero, "perché", come lui stesso ha dichiarato, "così è il mondo dei detenuti haitiani", in mostra fino al 13 febbraio al Museo di Arte Contemporanea di Miami.
Il tentativo è quello di documentare il frutto delle ingiuste politiche USA sull'immigrazione, cercando di sensibilizzare l'opinione pubblica verso una dura realtà che sembra dimenticata dai giornali del mondo, ma che tuttavia non ancora stata risolta.
Bruce Weber: Haiti/Little Haiti Museum of Contemporary Art Miami
Fino al 13 febbraio
Paola Montanaro
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