La prima sensazione che si prova entrando nella Ex Vaccari di Ponzano Magra è un senso di vuoto e smarrimento, finchè non ci si imbatte con lo sguardo nella prime opere di ‘Emergenze’, la mostra di arte contemporanea allestita fino al prossimo 30 giugno negli spazi della ex fabbrica. A quel punto le opere e le installazioni cominciano a ‘riempire’ quegli spazi, raccontando in molti modi diversi quello che era il lavoro in Vaccari e il lavoro in generale.
Cerchiamo di capire in che modo con Matteo Sara, uno dei curatori della Mostra:“Emergenze –ci spiega –è arrivata ormai al settimo anno; nei precedenti sei era itinerante ma quando abbiamo avuto a disposizione questo spazio, quello della ex fabbrica, abbiamo deciso di utilizzarlo come unica collocazione. Un posto come questo richiede infatti un grande impegno di energie e un forte investimento anche emotivo”.Investimento emotivo sul luogo innanzi tutto da parte degli artisti che hanno pensato le opere d’arte appositamente per questo particolare spazio :”Le opere sviluppano quindi il tema del lavoro: il lavoro come realizzazione di sé, come malattia, come memoria o come recupero”. Il tema del lavoro come recupero, trasformazione è evidente nell’opera di Matteo Ratti, scultore postindustriale che assembla materiale di scarto per dare nuova vita a oggetti che non ne avrebbero più. Il lavoro come memoria, come nei filmati realizzati da Manuel Bozzo, interviste ai lavoratori Vaccari che indagano non solo sulla dimensione lavorativa, ma soprattutto su quella personale psicologica.Lavoro come malattia, invece, nell’opera di Dellaclà, dedicata a quei lavoratori che hanno compromesso la propria salute: l’artista ha infatti ricreato la forma dei nostri organi respiratori utilizzando le sfere di pietra che in Vaccari venivano utilizzate per sminuzzare la terra.
Emergenze 7: opera Matteo Ratti
Sono molti gli artisti, spiega Matteo Sara, che hanno utilizzato materiali recuperati proprio in fabbrica: ”Alcuni hanno anche assemblato qui le proprie opere” come Flavia Manferdini, artista che ha realizzato “Materia d’armi”. E ancora le installazioni di Alfio Antognetti, Mauro Manco, Alessio Manfredini, Aurora Pornin/Daniele Spaletra, Stefano Tedesco, Maja Thommen. Una mostra che ha avuto il merito di unire due tipi di pubblico diversi : “In genere i visitatori sono persone appassionate e interessate all’arte, ma in occasione della rassegna musicale BellaCanzone abbiamo avuto visitatori anche tra il pubblico dei concerti” spiega Matteo Sara, un modo insomma per creare uno scambio positivo tra le due manifestazioni. Gran finale il 30 giugno, con una performance musicale accompagnata da video e dall’opera di Matteo Ratti che, per l’occasione, farà ‘suonare’ la sua scultura bassista.
Orari della mostra: da martedi a venerdì: 17-20/ Sabato e domenica: 17-22;Info : 0187-501056. Alice Cervia
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