giovedì 25 febbraio 2010

L'IRAN DI OGGI E' UN FUMETTO CHE SI SCARICA CON UN CLIC

Nell'ospedale è un via vai di feriti. Corpi sanguinanti, donne che gridano. Fuori continuano gli scontri, e la gente sui tetti grida: «Allah Akbar!!! Allah Akbar!!!». Tehran, 16 giugno 2009.

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Cronaca di pochi mesi orsono, il primo giorno di protesta di quello che sarà il Green Movement, il movimento antigovernativo iraniano. Cronaca che diventa fumetto, e si diffonde via internet: dalle 18 di venerdì è online il sito, una graphic novel sull'attualità iraniana, tradotta in sette lingue (inglese, francese, spagnolo, olandese, arabo, farsi, italiano), con nuove puntate ogni lunedì, mercoledì e venerdì alle 12, ora di New York.

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ZAHRA - Il fumetto parte dalla storia vera (cambiano solo i nomi) di Zahra, una donna iraniana, che quel giorno di giugno, ormai da ore, non ha notizie di suo figlio. Lo cerca dovunque, mentre divampa la rivolta successiva alla proclamazione dei risultati elettorali. Ha vinto Ahmadinejad, ma la gente in strada protesta, e intanto Zahra cerca Mehdi, 19 anni, e non lo trova. Zahra's Paradise è una produzione dell'americana First Second (gruppo Mcmillian), e ancora prima di partire il sito-fumetto era già un successo: in Spagna se l'è accaparrato Norma Comics, in Francia Casterman, e in Italia Rizzoli Lizard, il cui editor, Simone Romani, spiega: «L'anno prossimo, l'11 febbraio, il fumetto uscirà in volume in contemporanea mondiale, in occasione del 32esimo anniversario della rivoluzione kohmeinista».
AUTORI - Ma chi sono gli autori? «Si firmano Kahlil e Amir, nomi di fantasia, per motivi di sicurezza: entrambi hanno parenti in Iran. Kahlil è un disegnatore iraniano, esperto nel campo delcartooning politico, basti pensare che le sue cose sono pubblicate da 1.700 testate nel mondo. Amir è un americano di origine iraniana, giornalista e attivista per i diritti umani». Che novità ci aspettano nel seguito? «Al sito parteciperanno molti autori e blogger vicini alla causa iraniana: una fra tutte il premio nobel Shirin Ebadi». Ma si mormora anche della partecipazione quasi certa di Marjane Satrapi, l'autrice del fumetto Persepolis (Lizard, 2002), che poi divenne film nel 2007: proprio lei aveva concesso a una coppia di studenti iraniani di riadattare alcune sue strisce per raccontare l'omicidio di Neda Agha-Soltan, la studentessa iraniana colpita a morte durante le proteste del 20 giugno 2009.

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ATOMICA E DIRITTI - «Secondo l’opinione di molti», dice Mark Siegel, direttore editoriale di First Second, «il regime iraniano preferisce che l’attenzione del mondo si focalizzi sui negoziati nucleari invece che sui crimini contro l’umanità. Proprio perché restituisce a questi ultimi l’attenzione che meritano. Zahra’s Paradise non può essere classificata come opera di mera osservazione: qui l’arte gioca un ruolo attivo, partecipativo, diviene una voce che si aggiunge al coro di voci che risuona nelle strade e sui tetti dell’Iran». E così è per la storia dei desaparecidos di quel giugno a Tehran: in quei giorni si parlava di 2 mila scomparsi. Una storia sepolta nel nulla. Che ritorna a fumetti, tre clic a settimana. E davvero nessuno può dire come finirà.

Fonte

L'appuntamento è tutti i lunedì, mercoledì e venerdì alle ore 12.00 (ora di New York) sul sito Zahara's Paradise.

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