Ho viaggiato per migliaia e migliaia di km nelle zone più remote, dove vivono le minoranze etniche, il 45% della popolazione dell''intero Paese. Kurdi, Baluchi, Azeri, Arabi, Turkmeni e Lor cercano di affermare i loro diritti, la loro appartenenza e la loro voglia di autonomia, in contrasto con un regime che li reprime e nel quale non si riconoscono. Il mio viaggio si è concluso a Teheran, città in cui è palpabile la divisione della società iraniana e dove i giovani (il 70% della popolazione ha meno di 35 anni) sono ben consapevoli dei limiti della loro società e guardano all'occidente come un modello da seguire.”
Sono le parole del fotografo Alessandro Grassani, che da anni va in giro per il mondo e immortala i più scottanti temi di attualità: Albania, Sudamerica, Striscia di Gaza, e adesso l’Iran.
L’Iran, oltre a essere una nazione lacerata dall’integralismo islamico e oppressa dal fanatico presidente Ahmanedinejad, è anche un paese dove migliaia di giovani lottano ogni giorno per la libertà, dove la maggioranza degli studenti odia il regime e respinge l’interpretazione oscurantista dell’Islam, dove Kurdi, Baluchi, Azeri, Arabi, Turkmeni e Lor cercano di affermare i propri diritti.
Gli splendidi scatti di Alessandro Grassani ci mostrano il grande desiderio di libertà e lo straordinario spirito di ribellione che alimenta le speranze di una nuova generazione di iraniani.
I nostri telegiornali parlano soprattutto della terrificante corsa al nucleare di Ahmanedinejad, ma qualche mese fa le immagini della Rivoluzione Verde hanno commosso tutto il mondo.
È importante che non ci si dimentichi dell’Iran e della sua straordinaria popolazione: perché, accanto a infamie come le condanne a morte degli adulteri con la lapidazione, accanto alle torture e alle uccisioni di bambine “che hanno peccato”, c’è qualcuno che lotta contro tutto questo, contro la famigerata Rivoluzione Khomeinista, contro l’oppressione e l’ingiustizia.
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