mercoledì 19 gennaio 2011

'NO MONEY NO SEX' BY HYPNOS

L'ultima provocazione di Gilberto Di Benedetto, in arte Hypnos

Adnkronos) - E' una raffigurazione dell'organo sessuale femminile l'ultima provocazione di Gilberto Di Benedetto, in arte Hypnos, 'No money no sex': l'opera con cui il pittore vuole porre l'accento sull'attuale scena politica. ''Gli italiani amano andare a puttane -spiega Hypnos-. Questa non e' una novita'. La cronaca e' piena di storie del genere, che vedono protagonisti vip (del mondo dello spettacolo, della politica, del giornalismo) e belle gnocche a pagamento. Naturalmente il vizietto non riguarda gli italiani soltano''. Fonte

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La Porta della Vita
L'organo genitale femminile che generalmente è considerato un tabù, perché troppo intimo e privato per una sua visualizzazione pubblica, diviene qui protagonista indiscusso.

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L'originalità dell'opera consiste nell'aver avvicinato la "sacra vulva", così definita anticamente, simbolo della soglia che varca una nuova vita, al serpente, simbolo potente e complesso, ricco di sfaccettature e significati ambivalenti.

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Si uniscono in un quadro la vagina che è sede della gioia che si unisce al flusso della vita, espressione di una emozione, luogo in cui l'energia sessuale si può mescolare alla potenza della procreazione, da cui ci si può affacciare alla vita appena fuori dal grembo materno, risposta al cerchio della vita creazione-nascita-morte ed il serpente, animale misterioso, che con movenze sinuose emerge dalle profondità terrestri, che ama celarsi nel tepore del profondo ventre di Madre Natura, che striscia e scava la sua tana nel sottosuolo, che può essere pericoloso, incontrollabile e per cui rappresenta l'istinto fondamentale.

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Da sempre presente nei miti e nelle leggende come rappresentazione di vita, di morte e rinascita e di totalità dell'essere, viene raffigurato a volte mentre si morde la coda, a formare un cerchio perfetto che mette in evidenza la circolarità dell'esistenza senza inizio e senza fine e suggerisce la conservazione dell'energia vitale che trae nutrimento dalla propria sostanza.

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Due mondi opposti per la società cattolica: la "conchiglia" femminile che racchiude la verginità, simbolo di purezza e soglia da varcare per la procreazione ed il serpente, simbolo del male, che tenta nel regno dei cieli la "prima" donna creata dalla costola di un uomo, Eva.

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Insomma un'opera d'arte unica dall'ancestrale potere evocativo, che abbiamo ammirato guardando dal buco della serratura, che materializza su tela un sogno per uomini d'ogni età, un inno alla vagina quale porta di vita, un'opera che rappresenta due cerchi concentrici, due simboli che ci riportano alla domanda esistenziale della nascita e della morte.

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E chissà che questa "porta della vita", fautrice di nascite e piaceri sessuali, per qualcuno si possa trasformare in porta della felicità…

di Daniela Mazzotta

2 commenti:

  1. QUESTO PITTORE E' UN GRANDE FINALMENTE QUALCUNO CHE HA LE PALLE NELL'ARTE

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  2. 1 No Money? No Sex!
    di Alessia Signorelli il 24 gen 2011 in Cultura
    La prostituzione passata sotto il grandangolo dell’artista italiano Hypnos.
    “Gli italiani amano andare a puttane”. Lapidario ma veritiero, Gilberto di Benedetto, in arte Hypnos, pittore, scultore ma anche esperto di ipnosi , alla quale lo pseudonimo rimanda, incrociando l’idea di onirico a quella di mitologico, come le opere dello stesso, definite dal grande critico Elio Mercuri: “[…]crateri aperti dall’esplosione di un vulcano che apre la terra, il muro nero che occulta la terra è fuoco, il suo rosso amico, energia che provoca vertigine. Il rosso-eros che da comunicabilità e libertà ai vuoti interiori, a tutto ciò che dentro di noi non diventa vita ed è quotidiana tensione e sofferenza. Poi, la intensa e tenace ricerca di attivare i poteri di una sensibilità e personalità. Particolari, dono di natura attraverso lo studio, l’esperienza, delle scienze umane e delle scienze occulte; del pensiero e della magia per pervenire alla verità dell’esistenza”

    Si chiama “No Money No Sex” quella che viene definita come l’ultima provocazione dell’artista, il quale si è ispirato all’organo genitale femminile per rappresentare tutta una serie di simbolismi, stati e sensazioni dall’indubbia valenza artistica ed anche filosofica.

    Ovviamente, come lo stesso Hypnos ha ribadito, pagare in cambio di prestazioni sessuali non è certamente una prerogativa degli italiani, tutt’altro, eppure, mai come ora, questa ‘provocazione d’artista’ sembra rispecchiare, almeno nel titolo, l’aria che tira (e che, siamo sinceri, storicamente ha sempre tirato) nel nostro Paese.

    Ma le opere in questione, sono lontane anni luce dalla volgarità della prostituzione più bassa, quella da lupanare di quart’ordine o di stradaccia di periferia male illuminata così come sono altrettanto lontane dallo squallore vieppiù acciecante della prostituzione “dorata”, quella dei ‘piani alti’, delle cifre da stipendio medio di operaio per dieci minuti del proprio tempo,dove le lavoratrici del sesso non sono più puttane, ma “escorts” (accompagnatrici); in realtà sono molto più vicine ad un femminino sacro, a rituali di fertilità ancestrali.

    Si comincia dalla centralità stessa delle vulva per approdare alla composizione delle opere e alle cromie usate per rappresentare i diversi simboli associati all’organo sessuale femminile.

    Nessun tabù ipocrita, nessuna volgarità malgrado il ‘No Money No Sex’ anzi, forse, proprio nell’uso di un titolo tale inserito in un contesto dove l’organo sessuale femminile come rappresentato dall’artista ri-acquista una valenza ‘divina’, non santificata, ma ‘sacra, di quel sacro primitivo, sta la vera provocazione dell’artista: sono le parole, le etichette, che segnano la via, è l’uomo, inteso come essere umano in generale ed il maschio in particolare che, pagando per avere in cambio del sesso, toglie (o cerca di togliere) il divino alla sessualità femminile, spogliando non semplicemente il corpo ed affondando in esso nel desiderio di un sollievo pur momentaneo, ma compiendo un atto quasi iconoclasta, quasi blasfemo.

    E’ un gioco di ‘risvolti della medaglia’, la serie di opere presentate da questo artista mai banale, capace di regalare atmosfere che sembravano perdute, messe da parte a favore di un minimalismo scarno, cinico, decisamente apollineo.

    ‘No Money No Sex’, invece , è prorompente, esuberante, dionisiaca, ipnotica riflessione sull’ancestrale che viene risucchiato nel presente, liquefacendosi in esso, plasmandosi su esso e quindi perdendo il suo velo di ‘intoccabilità’.

    Decisamente da non perdere di vista.

    Per approfondimenti: www.hypnosarte.com

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