venerdì 28 febbraio 2014

PEPI MERISIO | PHOTOGRAPHER

Pepi Merisio è nato a Caravaggio nella bassa bergamasca nel 1931 e comincia a fotografare da autodidatta nel 1947. Progressivamente protagonista del mondo amatoriale degli anni Cinquanta, ottiene numerosi e prestigiosi riconoscimenti in Italia ed all’estero. Nel 1956 inizia la collaborazione con il Touring Club Italiano e con numerose riviste: Camera, Du, Réalité, Photo Maxima, Pirelli, Look, Famiglia Cristiana, Stern, Paris - Mach e numerose altre. Nel 1962 passa al professionismo e l’anno seguente entra nello staff di Epoca, allora certamente la più importante rivista per immagini italiana. 
L’ambito ideale della poetica di Merisio è, insieme con la grande tradizione contadina e popolare della provincia italiana, anche il variegato mondo cattolico. Nel 1964 pubblica su Epoca il suo grande servizio Una giornata col Papa avviando così un lungo lavoro con Paolo VI. Dello stesso anno è il suo primo libro dedicato all’amico scultore Floriano Bodini. Da questo momento, mentre continua la collaborazione con grandi riviste internazionali (celebri i tre numeri monografici di Du sul Vaticano, su Siena e sull’Italia cattolica) avvia un’intensa attività editoriale. Caposaldo, dichiarazione d’intenti esumma preventiva della sua attività di narratore per immagini è l’opera Terra di Bergamo in tre volumi, edita nel 1969 per il centenario della Banca Popolare di Bergamo. 
Da allora ha pubblicato oltre un centinaio di libri fotografici con editori diversi tra i quali Atlantis, Bär Verlag, Conzett e Huber, Orell Füssli, Zanichelli, Electa, Silvana, Bolis, M. D’Auria, Editalia, Pubbliepi, Monte dei Paschi, Grafica e Arte, Lyasis e l’ECRA di Roma, per la quale sta curando la collana Italia della nostra gente, che ha raggiunto i ventotto volumi
.

 Per l’Editrice Atlantis e Zanichelli undici volumi sulle Regioni d’Italia, e otto volumi per la Bolis sulle Terre Marchigiane.
Per il Centro Studi Valle Imagna ha curato Per le antiche strade (2003), Acqua (2003), Un altro Paese(2005) e In Valle Imagna (2009).
Con Mario Luzi ha pubblicato il volume Mi guarda Siena(2002).
Nel 1972 la Rai gli dedica una puntata della trasmissione Occhio come mestiere, curato da Piero Berengo Gardin. Nel 1979, per la Polaroid, esegue un reportage in bianco e nero ora conservato nella Collection Polaroid International di Boston, nel 1964 consegue il Premio Nazionale di Fotogiornalismo a Milano; nel 1965 il Premio Internazionale di Fotogiornalismo a Genova.
Particolarmente significative sono le numerose opere di documentazione etno-geografica e d’arte, le personali allestite in Italia e all’estero. Da ricordare le mostre alla Helmaus di Zurigo per i 50 anni di Atlantis (1980); 158 fotografie al Teatro Sociale di Bergamo (1985) e a Palazzo Barberini in Roma (1986); Il Duomo guarda Milanoall’Arengario (1986); La Valtellina alla Fiera di Milano (1988); Meeting di Rimini (2007).
Nel 1980 Progresso fotografico dedica a Merisio un numero monografico.
Nel 1982 è L’Editoriale Fabbri che lo accoglie nella collana I grandi fotografi mentre è del 1996 il numero a lui dedicato di Foto Magazine.
Nel 2007 la FIAF gli dedica il volume “Grandi autori”.
Il Ministero degli Affari Esteri nel 2008 ha incaricato Pepi Merisio di allestire la mostra fotografica “Piazze d’Italia”, per le principali capitali europee.
Nel 2010 la grande mostra “Ieri in Lombardia” per la Regione Lombardia nel Grattacielo Pirelli a Milano.
Nel 2011 è invitato alla 54ª Biennale di Venezia.


Lontano dallo scatto rubato, distante dallo scoop e dal fare del paparazzo, Pepi Merisio è stato uno dei più importanti fotografi storici del dopoguerra italiano. 



















All images © Pepi Merisio

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